mercoledì 11 marzo 2009

La PDL di Castel di Lama chiede chiarezza sulla "differenziata"

Tra poco meno di tre mesi- afferma Mauro Cori portavoce della PDL di Castel di Lama – si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale e questo forse può giustificare la “stonate” dichiarazioni del consigliere Mozzoni riguardo l’ipotesi ventilata dal Sindaco di Ascoli Piceno, Piero Celani (Candidato per la PDL alla Presidenza della nostra Provincia) di costruire un termovalorizzatore all’altezza dell’attuale discarica di “Relluce”. Innanzi tutto mi preme precisare, che non più di due mesi fa il Sindaco Rossini e lo stesso Mozzoni, bocciavano in maniera categorica la possibilità di costruire una quinta vasca, decisione che oggi viene sostenuta con forza dagli stessi.
Altra concetto che non si riesce ha capire, sempre in base alle dichiarazioni apparse sulla stampa, è: chi gestirebbe i 600.000 euro che ci dicono aver già impegnato? E poi ricevuti da chi? Spontanei nascono altri quesiti: quando si parla di raccolta differenziata, potremmo conoscere i reali risultati conseguiti in questi cinque anni di amministrazione? Un conto è riempire di titoloni le testate locali, altro è strutturare un una reale ed efficiente raccolta. Perché in cinque anni non si è neppure studiato un piano di raccolta differenziata porta a porta, come già sperimentato con buoni risultati, in varie realtà locali?
Per ciò che riguarda il termovalorizzatore, siamo certi che il sindaco Celani, non intenda nella maniera più assoluta prendere decisioni senza aver ascoltato il parere dei cittadini.
Il dato che evince è invece un altro: Celani è un temibile avversario politico che spaventa molti suoi oppositori, dunque le di dichiarazioni di questi giorni, da parte di amministratori politicamente contrari, rispondono solo ad una palese logica pre-elettorale.

mercoledì 28 maggio 2008

L'ARIA DI SUPERIORITA' DI UNA SINISTRA ALLO SBANDO


Che in un regime democratico fare l'opposizione sia un sacrosanto diritto è cosa nota a tutti, ma che questa che oggi è chiamata la sinistra extra-parlamentare (in virtù della batosta rimediata alle ultime elezioni) ha davvero del comico e del ridicolo al tempo stesso. Dichiarando questo intendo riferirmi alla strumentalizzazione ed al falso buonismo che quotidianamente abbiamo modo di vedere da parte di lustri commentatori ed esponenti politici di sinistra.
Voglio ricordare alcuni casi di strumetalizzazione estrema come l'uccisione di quel ragazzo di Verona che come tutti ricorderemo è stato ucciso da una banda di delinquenti che nulla avevano a che fare con la desra estrema, ma per il semplice fatto che alcuni di loro erano ULTRAS è bastato per far si che la questi benpensati additassero la colpa al clima di odio che si respira nel paese.
Altra inquitante storia è quella degli avvenimenti di Roma ovvero l'aggressione di un gruppo di balordi che hanno assaltato alcuni negozi di proprità di extracomunitari che in quella zona hanno una grande presenza; bene la sinistra radicale "estinta" organizza manifestazioni di solidarietà ma che più che solidali altro non è che il tentativo di delegittimare il sindaco Gianni Alemanno.
Potrei citare altre emergenze come la questine dei Rom, dei clandestini, della monnezza, tutti vani tentativi d strumentalizzazione oggi, ma di fallimento per la sinistra ieri, che fine a 4 mesi fa governava questo paese e che non è stata in grado di risolvere.
IN CONCLUSIONE MI SENTI DI DIRE QUESTO:
SE AVETE RIMEDIATO QUESTA BATOSTA DAI VOSTRI ELETTORI, PERCHE' ANCORA CONTINUATE A SOSTENERE CERTE TESI??? LA VOSTRA ARIA DI SUPERIORITA' SU QUESTI TEMI OGGI NON E' PIU' COMPRESA DAI VOSTRI ELETTORI, QUINDI VI CONSIGLIO DI CAMBIARE STRATEGIA e di rispettare la volonta' degli elettori.

martedì 27 maggio 2008

BIOGRAFIA DI EZRA POUND


Ezra Weston Loomis Pound (30 ottobre 1885 - 1 Novembre 1972), poeta, musicista e critico. Insieme a T. S. Eliot, fu una delle figure di spicco del modernismo e della poesia di inizio ventesimo secolo. Costituì la forza trainante di molti movimenti modernisti, principalmente dell'immagismo e del vorticismo. Il critico Hugh Kenner così disse del suo incontro con Pound: "Compresi subito di trovarmi davanti al centro del modernismo."

Pound nacque ad Hailey, in Idaho. Studiò alla University of Pennsylvania e presso lo Hamilton College. Fu in questo periodo che fece conoscenza con William Carlos Williams e H.D., ai quali fu legato per qualche tempo. Insegnò al Wabash College per quasi un anno: se ne andò a causa di un piccolo scandalo. Nel 1908, si stabilì a Londra, dopo aver trascorso diversi mesi a Venezia.

La prima poesia di Pound fu ispirata dalle sue letture dei preraffaelliti e da altri poeti dell'Ottocento ma anche dalla letteratura medievale in lingua romanza, e da molta filosofia neo-romantica, mistica e occultista. Quando, convinto da Ford Madox Ford e T. E. Hulme si trasferì a Londra, cominciò a liberarsi palesemente del suo stile poetico arcaico nel tentativo di ridarsi un nuovo volto come poeta. Credeva che W. B. Yeats fosse il più grande dei poeti suoi contemporanei: lo conobbe in Inghilterra, lavorando successivamente come segretario del poeta irlandese. Si interessava anche alle credenze occultistiche di Yeats: la collaborazione tra Yeats e Pound fu indispensabile perché ciascuno svecchiasse la propria poesia. Durante la guerra, Pound e Yeats abitarono insieme presso Stone Cottage nel Sussex, in Inghilterra, studiando il giapponese, dedicando particolare attenzione ai drammi del genere Nō. Nel 1914, sposò un'artista, Dorothy Shakespear.

Negli anni antecedenti la Prima Guerra Mondiale, Pound ebbe quasi tutto il merito di aver fatto sorgere l'immagismo e il vorticismo. Questi movimenti, che richiamarono l'attenzione sull'opera di poeti e artisti quali James Joyce, Wyndham Lewis, William Carlos Williams, H.D., Richard Aldington, Marianne Moore, Rebecca West e Henri Gaudier-Brzeska possono probabilmente essere ritenuti eventi di importanza cruciale per la nascita del modernismo di lingua inglese.

Pound corresse anche le bozze di The Waste Land del suo amico Eliot, il poema che doveva attirare prepotentemente l'attenzione del pubblico su questo nuovo genere di sensibilità poetica.

Nonostante ciò, la guerra distrusse la fiducia di Pound nella moderna civiltà occidentale, ed egli si risolse ad abbandonare Londra subito dopo, ma non prima di aver pubblicato Omaggio a Sesto Properzio (Homage to Sextus Propertius) nel 1919 e Hugh Selwyn Mauberley nel 1921. Se l'insieme di queste poesie rappresenta l'addio di Pound al periodo poetico londinese, i Canti (The Cantos), da lui iniziati nel 1915, annunciano il suo futuro cammino letterario.

Nel 1920, Pound si trasferì a Parigi dove andò a vivere in un circolo di artisti, musicisti e scrittori che stavano rivoluzionando tutto il mondo dell'arte moderna. Continuò a lavorare ai Canti, che riflettevano sempre di più le sue preoccupazioni sulla politica e l'economia, ma scrisse anche saggi critici, eseguì traduzioni e compose con l'aiuto di George Antheil due interi libretti d'opera lirica insieme a diversi pezzi per solista di violino. Nel 1922 conobbe la violinista Olga Rudge, con la quale ebbe una relazione. Insieme a Dorothy Shakespear formarono un irrequieto mènage à trois che doveva durare fino alla morte del poeta. In questo periodo Pound organizzò inoltre una rassegna annuale di concerti a Rapallo, dove fu eseguita una grande varietà di brani musicali classici e contemporanei. È da notare che questa attività nel campo musicale contribuì alla rinascita nel ventesimo secolo dell'interesse per Vivaldi, caduto nell'oblìo dopo la sua morte.

Nei primi Anni Trenta Pound si trasferì in Italia, a Rapallo, dove continuò a incoraggiare la creatività degli artisti. Quando vi giunse per incontrare Pound, il giovane scultore Heinz Henghes non aveva l'ombra di un quattrino. Pound gli diede un alloggio e del marmo da scolpire, e presto egli apprese a lavorare la pietra. Anche il poeta James Laughlin fu ispirato da Pound, fondando la casa editrice "New Directions" che si sarebbe fatta portavoce di diversi nuovi autori.

In Italia Pound divenne un sostenitore entusiasta di Mussolini, e nei suoi scritti cominciano ad apparire inclinazioni all'antisemitismo (per quanto sembra avesse tendenze antisemitiche fin dalla più giovane età in Idaho, quando le sue letture accanite sulla politica monetaria degli Stati Uniti e dell'Europa lo portarono a scoprire certi scritti estremisti in cui si attribuiva la colpa di molti eventi sfortunati del diciannovesimo e dell'inizio del ventesimo secolo a una presunta cabala ebraica di "banchieri internazionali". Pound rimase in italia dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Si oppose al coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra e cercò di impedirlo utilizzando le sue conoscenze politiche a Washington. Parlò sulla radio italiana dando una serie di discorsi su argomenti di interesse culturale. Fu però inevitabile che toccasse la politica, e la sua opposizione alla guerra e il suo antisemitismo divennero a volte evidenti.

Verso la fine della guerra venne rinchiuso in un campo di detenzione dell'Esercito degli Stati Uniti poco fuori Pisa, passando venticinque giorni in una prigione all'aperto prima che gli fosse concessa una tenda. Sembra che qui si prendesse un esaurimento nervoso. Fu al campo che gettò le bozze dei Canti pisani (Pisan Cantos). Questa parte di lavoro in fase di stesura segna un cambiamento dell'opera di Pound, divenuta ora meditazione sulle proprie disgrazie personali e quelle dell'Europa, ma anche su quale dovesse essere il suo posto nell'universo della natura, in quella che è stata considerata una tra le primissime opere poetiche su argomenti di ecologia in lingua inglese. I Canti Pisani ottennero il primo Premio Bollinger dalla Library of Congress nel 1948.

Dopo la guerra Pound fu riportato negli Stati Uniti per rispondere alle accuse di alto tradimento che gli furono rivolte. Fu ritenuto mentalmente incapace di sostenere un processo e inviato al St. Elizabeth's Hospital, dove rimase per 12 anni, dal 1946 al 1958, anno in cui fu rilasciato e rimandato in Italia, dove morì nel 1972. Pound si comportò a dir poco con grande presunzione ed eccentricità, il che tradotto in termini psichiatrici diventò "grandiosità di idee e convinzioni". Oggi molti ritengono che il caso di infermità mentale intentato contro Pound sia un esempio di abuso dei poteri da parte dello stato, che imprigionò lo scrittore senza processo. Al contrario, E. Fuller Torrey riteneva che il caso del propagandista di Mussolini fosse stato trattato con troppa indulgenza da Winfred Overholser, primario del St. Elizabeth's. Overholser ammirava la poesia di Pound e gli consentì di vivere in una stanza dell'ospedale tutta per lui, in cui scrisse tre libri, ricevette visite da celebrità letterarie godendo di relazioni coniugali ed extraconiugali con la moglie e le sue parecchie amanti (Torrey parlò per la prima volta dell'amicizia tra Overholser e Pound in un numero di Psychology Today del 1981 e in seguito nel libro Le radici del tradimento (The Roots of Treason). Al St. Elizabeth's fu circondato da ammiratori e poeti, continuando a lavorare a I Canti e a tradurre i classici di Confucio. Molti dei poeti e degli artisti che venivano spesso a trovare Pound si sarebbero scandalizzati se avessero saputo che un altro dei suoi visitatori più frequenti era l'allora presidente del "Partito nazionale delle destre", il National States Rights Party, con il quale Pound era solito discutere tattiche e strategie da impiegare per guadagnare il favore della gente utile al mantenimento della segregazione razziale negli Stati Uniti del Sud. Fu infine rilasciato dopo una campagna organizzata da molti suoi colleghi poeti e artisti, specialmente da Robert Frost. Venne considerato un malato di mente inguaribile anche se non pericoloso per la società.

Al suo rilascio, Pound fece ritorno in Italia dove continuò a scrivere, ma le sue vecchie certezze lo avevano abbandonato. Sebbene continuasse a lavorare a I Canti, sembra che li considerasse un fallimento artistico. E che si pentisse anche di molte delle sue azioni passate, tanto che in un'intervista con Allen Ginsberg del 1967 si scusò di quello "sciocco e provinciale pregiudizio dell'antisemitismo". Morì a Venezia nel 1972.

BIOGRAFIE: GIOVANNI GENTILE


Giovanni Gentile nasce il 29 maggio 1875 a Castelvetrano (Trapani) da Giovanni, farmacista, e Teresa Curti, figlia di un notaio. Dopo aver compiuto gli studi in Sicilia, vince nel 1895 il concorso a interno della Scuola Normale Superiore di Pisa, per la Facoltà di Lettere e Filosofia. A Pisa ha, tra i suoi maestri, A. D'Ancona per la Letteratura italiana, A. Crivellucci per la Storia moderna, D. Jaja per Filosofia teoretica. Nel 1895 scrive il saggio, pubblicato l'anno dopo, Delle commedie di Antonfrancesco Grazzini detto il Lasca. Nel 1897 si laurea in filosofia con una tesi Rosmini e Gioberti che è pubblicata nel1898. Professore di Filosofia nel Liceo Classico "Mario Pagano" di Campobasso, pubblica nel 1899 La filosofia di Marx e nel 1900 L'insegnamento della filosofia nei licei. Dal 1° novembre 1900 professore di Filosofia al Liceo classico "Vittorio Emanuele" di Napoli. Nel 1901 sposa Erminia Nudi che aveva conosciuto a Campobasso. Nel 1902 nasce la figlia Teresa e ottiene la Libera docenza in Filosofia teoretica. Nel 1903 consegue la Libera docenza in Pedagogia, pubblica Dal Genovesi al Galluppi, fonda, con Benedetto Croce, la rivista «La Critica». I due amici si propongono un rinnovamento della cultura filosofica e letteraria italiana.

Nel 1904 nasce il figlio Federico e pubblica La filosofia (poi Storia della filosofia italiana) e Studi sullo stoicismo romano. Inoltre va pubblicando le opere di Bertrando Spaventa. Nel 1905, presso l'editore Laterza di Bari, Gentile e Croce fondano la collana "Classici della filosofia moderna". Nel 1906 Gentile vince la cattedra di Storia della filosofia nell'Università di Palermo. Nello stesso anno nascono i gemelli Gaetano e Giovanni, nel 1908 Benedetto, nel 1910 Fortunato.

Il periodo dell'insegnamento palermitano è molto fecondo. Gentile crea una sua scuola filosofica (Vito Fazio-Allmayer, Giuseppe Saitta, Adolfo Omodeo, G. Maggiore ecc). Soprattutto elabora una sua filosofia: l'attualismo, la quale, in quanto radicale monismo, non convince l'amico Benedetto Croce, sostenitore di una filosofia dei distinti. Oltre a Scuola e filosofia (1908), Bernardino Telesio (1911), I problemi della scolastica (1913), Gentile pubblica due opere teoreticamente molto rilevanti. La prima è La riforma della dialettica hegeliana (1913) in cui critica la distinzione hegeliana tra logica, filosofia della natura e filosofia dello spirito e riduce tutta la realtà al pensiero in atto.

La seconda è il Sommario di pedagogia come scienza filosofica (2 volumi, 1913-14), ove non solo si trova una prima sistemazione organica dell'attualismo, ma è teorizzata l'identificazione tra filosofia e pedagogia, in quanto ambedue conoscenza e formazione dell'uomo, con conseguenti numerose e interessanti innovazioni didattiche.


Nell'autunno del 1914 Gentile si trasferisce a Pisa, sulla cattedra di Filosofia teoretica. Nel 1916 pubblica Teoria generale dello spirito come atto puro, in cui esprime in maniera organica la sua concezione della filosofia, e I Fondamenti della filosofia del diritto. Nei giorni incerti della non belligeranza, Gentile si schiera a favore del conflitto concependo la guerra come conclusione dell'epopea risorgimentale. Il disastro di Caporetto è dal filosofo imputato anche alle debolezze di una scuola che non ha saputo formare una coscienza nazionale. Il problema educativo e civile acquista così una notevole importanza per Gentile. Gli scritti sui giornali, pubblicati durante il periodo bellico sono raccolti in Guerra e fede (1919) e Dopo la Vittoria (1920).

Nel 1917 si trasferisce a Roma, occupando la cattedra di Storia della filosofia. Nello stesso anno pubblica il primo volume del Sistema di logica come teoria del conoscere (il secondo volume apparirà nel 1923), che è una delle opere fondamentali. Tra le altre opere del periodo, Le origini della filosofia contemporanea in Italia (1917-23), Il tramonto della cultura siciliana (1919) , Discorsi di religione (1920), La riforma dell'educazione (1920), Giordano Bruno e il pensiero del Rinascimento (1920), Frammenti di estetica e letteratura (1921), Educazione e scuola laica (1921), Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia (1921), Gino Capponi e la cultura toscana nel secolo decimonono (1922). Nel 1920 fonda una sua rivista, il «Giornale Critico della Filosofia Italiana». Gentile, che ha attorno a sé giovani studiosi di valore, Ugo Spirito, Arnaldo Volpicelli, Carmelo Licitra ecc., si impegna, inoltre, fortemente, con la collaborazione dell'amico e discepolo Giuseppe Lombardo-Radice, ad una revisione del sistema scolastico, considerato ormai spiritualmente e strutturalmente obsoleto.





A fine ottobre del 1922 è nominato, con Decreto 31 ottobre, ministro della Pubblica Istruzione nel primo governo Mussolini. Il 5 novembre 1922 è nominato senatore. Nel 1923 Gentile realizza la più organica riforma, dopo la legge Casati, della scuola italiana, a cui conferisce un chiaro impianto innovativo sia dal punto di vista didattico sia da quello scientifico. Significativa è l'introduzione dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole elementari come necessario per la formazione della coscienza morale nel fanciullo. Il 31 maggio aderisce al partito fascista, inteso come l'esito del liberalismo risorgimentale. Il 14 giugno del 1924 Gentile rassegna le sue dimissioni da ministro della Pubblica Istruzione, ratificate il 1° luglio.

L'impegno successivo è volto, da un punto di vista speculativo, ad una maggiore puntualizzazione dell'attualismo, ma soprattutto aumenta il suo coinvolgimento nella politica. Nel 1925 redige il "Manifesto degli intellettuali italiani fascisti agli intellettuali di tutte le nazioni". Il Manifesto segna la definitiva rottura con Benedetto Croce, schieratosi ormai in posizione antifascista. In realtà Gentile, diventato l'esponente intellettualmente più prestigioso del nuovo regime, intende dare al fascismo una chiara connotazione etica in senso hegeliano. L'obiettivo è permeare il fascismo della filosofia attualista. Al tempo stesso Gentile, che può contare sulla disponibilità personale di Mussolini, si fa promotore di una serie di iniziative culturali di grande valore con l'intento di continuare a formare, fuori della scuola, la coscienza nazionale italiana.

Nel 1924 Gentile è presidente della "Commissione dei Quindici" (nel 1925 "Commissione dei Diciotto") per la riforma costituzionale. Il 18 febbraio1925 si costituisce l' «Istituto Giovanni Treccani» per la pubblicazione dell'Enciclopedia Italiana. Gentile ne è il direttore scientifico e chiama a collaborare i maggiori studiosi del tempo. Sempre nel 1925 promuove la nascita dell' Istituto Nazionale Fascista di Cultura di cui diventa il Presidente. Nel 1926 passa all'insegnamento di Filosofia teoretica. Dal 1928 è Regio Commissario della Scuola Normale Superiore di Pisa.


E' probabilmente il momento più alto della fortuna di Gentile che pubblica, tra l'altro, Studi sul Rinascimento (1923), I profeti del Risorgimento italiano (1923), Bertrando Spaventa (1924), La nuova scuola media (1925), Che cos'è il fascismo (1925), Frammenti di storia della filosofia (1926), Manzoni e Leopardi (1928), Fascismo e cultura (1928), Origini e dottrina del fascismo (1929).

I Patti Lateranensi del 1929, osteggiati da Gentile per il timore della crisi della sua concezione dello Stato etico, segnano una svolta nell'impegno politico militante. Tuttavia il filosofo continua a svolgere un ruolo culturale di primo piano. Dal1930 è vicepresidente dell'Università Bocconi; dal 1932 è direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa. Nello stesso anno è nominato Socio Nazionale della Reale Accademia Nazionale dei Lincei, della quale era Socio Corrispondente dal 1922. Nel1932 inaugura l'Istituto Nazionale di Studi Germanici, di cui diviene presidente nel 1934; Nel 1933 inaugura l'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente, di cui è presidente, nel 1934 inaugura a Genova l'Istituto mazziniano. Tra i volumi di tale periodo: La filosofia dell'arte (1931), La riforma della scuola in Italia (1932), Introduzione alla filosofia (1933).

Nel 1934 il Sant'Uffizio mette all'Indice le opere di Gentile e di Croce. Del 1936 è una dura polemica con Cesare Maria De Vecchi, ministro dell'Educazione Nazionale. Nel 1937 dà le dimissioni da presidente dell'Istituto Nazionale di Cultura Fascista (così la nuova denominazione). E' ormai fuori dagli impegni politici. Nel 1937 è Regio Commissario e dal 1938 presidente del Centro Nazionale di Studi Manzoniani e nel 1941 è presidente della Domus Galileana a Pisa, da lui voluta. Nel 1942 muore il figlio Giovanni jr., professore ordinario di Fisica teorica a Milano. Del 1943 sono due discorsi che suscitano notevole dibattito.


Il primo è la conferenza (9 febbraio) La mia religione, tenuta a Firenze. Gentile si dichiara cristiano e cattolico, sia pure a suo modo. Il 24 giugno in Campidoglio, a Roma, tiene il Discorso agli Italiani dove, in un momento difficile della guerra, esorta all'unità nazionale. Lasciate le numerose cariche, si ritira nell'estate a Troghi, dove scrive l'ultima grande opera, Genesi e struttura della società, che apparirà postuma (1946). Su invito personale di Mussolini, ritenendo di non poter rinnegare il proprio passato, nel novembre 1943 aderisce alla Repubblica di Salò, divenendo presidente dell'Accademia d'Italia e si impegna a ricostituire la disciolta Accademia dei Lincei. I suoi ultimi interventi sono rivolti ad una difficile conciliazione nazionale in un'Italia ormai divisa in due. Il 15 aprile 1944 è assassinato a Firenze da un gruppo partigiano.

BIOGRAFIE: EZRA POUND


Ezra Weston Loomis Pound (30 ottobre 1885 - 1 Novembre 1972), poeta, musicista e critico. Insieme a T. S. Eliot, fu una delle figure di spicco del modernismo e della poesia di inizio ventesimo secolo. Costituì la forza trainante di molti movimenti modernisti, principalmente dell'immagismo e del vorticismo. Il critico Hugh Kenner così disse del suo incontro con Pound: "Compresi subito di trovarmi davanti al centro del modernismo."

Pound nacque ad Hailey, in Idaho. Studiò alla University of Pennsylvania e presso lo Hamilton College. Fu in questo periodo che fece conoscenza con William Carlos Williams e H.D., ai quali fu legato per qualche tempo. Insegnò al Wabash College per quasi un anno: se ne andò a causa di un piccolo scandalo. Nel 1908, si stabilì a Londra, dopo aver trascorso diversi mesi a Venezia.

La prima poesia di Pound fu ispirata dalle sue letture dei preraffaelliti e da altri poeti dell'Ottocento ma anche dalla letteratura medievale in lingua romanza, e da molta filosofia neo-romantica, mistica e occultista. Quando, convinto da Ford Madox Ford e T. E. Hulme si trasferì a Londra, cominciò a liberarsi palesemente del suo stile poetico arcaico nel tentativo di ridarsi un nuovo volto come poeta. Credeva che W. B. Yeats fosse il più grande dei poeti suoi contemporanei: lo conobbe in Inghilterra, lavorando successivamente come segretario del poeta irlandese. Si interessava anche alle credenze occultistiche di Yeats: la collaborazione tra Yeats e Pound fu indispensabile perché ciascuno svecchiasse la propria poesia. Durante la guerra, Pound e Yeats abitarono insieme presso Stone Cottage nel Sussex, in Inghilterra, studiando il giapponese, dedicando particolare attenzione ai drammi del genere Nō. Nel 1914, sposò un'artista, Dorothy Shakespear.

Negli anni antecedenti la Prima Guerra Mondiale, Pound ebbe quasi tutto il merito di aver fatto sorgere l'immagismo e il vorticismo. Questi movimenti, che richiamarono l'attenzione sull'opera di poeti e artisti quali James Joyce, Wyndham Lewis, William Carlos Williams, H.D., Richard Aldington, Marianne Moore, Rebecca West e Henri Gaudier-Brzeska possono probabilmente essere ritenuti eventi di importanza cruciale per la nascita del modernismo di lingua inglese.

Pound corresse anche le bozze di The Waste Land del suo amico Eliot, il poema che doveva attirare prepotentemente l'attenzione del pubblico su questo nuovo genere di sensibilità poetica.

Nonostante ciò, la guerra distrusse la fiducia di Pound nella moderna civiltà occidentale, ed egli si risolse ad abbandonare Londra subito dopo, ma non prima di aver pubblicato Omaggio a Sesto Properzio (Homage to Sextus Propertius) nel 1919 e Hugh Selwyn Mauberley nel 1921. Se l'insieme di queste poesie rappresenta l'addio di Pound al periodo poetico londinese, i Canti (The Cantos), da lui iniziati nel 1915, annunciano il suo futuro cammino letterario.

Nel 1920, Pound si trasferì a Parigi dove andò a vivere in un circolo di artisti, musicisti e scrittori che stavano rivoluzionando tutto il mondo dell'arte moderna. Continuò a lavorare ai Canti, che riflettevano sempre di più le sue preoccupazioni sulla politica e l'economia, ma scrisse anche saggi critici, eseguì traduzioni e compose con l'aiuto di George Antheil due interi libretti d'opera lirica insieme a diversi pezzi per solista di violino. Nel 1922 conobbe la violinista Olga Rudge, con la quale ebbe una relazione. Insieme a Dorothy Shakespear formarono un irrequieto mènage à trois che doveva durare fino alla morte del poeta. In questo periodo Pound organizzò inoltre una rassegna annuale di concerti a Rapallo, dove fu eseguita una grande varietà di brani musicali classici e contemporanei. È da notare che questa attività nel campo musicale contribuì alla rinascita nel ventesimo secolo dell'interesse per Vivaldi, caduto nell'oblìo dopo la sua morte.

Nei primi Anni Trenta Pound si trasferì in Italia, a Rapallo, dove continuò a incoraggiare la creatività degli artisti. Quando vi giunse per incontrare Pound, il giovane scultore Heinz Henghes non aveva l'ombra di un quattrino. Pound gli diede un alloggio e del marmo da scolpire, e presto egli apprese a lavorare la pietra. Anche il poeta James Laughlin fu ispirato da Pound, fondando la casa editrice "New Directions" che si sarebbe fatta portavoce di diversi nuovi autori.

In Italia Pound divenne un sostenitore entusiasta di Mussolini, e nei suoi scritti cominciano ad apparire inclinazioni all'antisemitismo (per quanto sembra avesse tendenze antisemitiche fin dalla più giovane età in Idaho, quando le sue letture accanite sulla politica monetaria degli Stati Uniti e dell'Europa lo portarono a scoprire certi scritti estremisti in cui si attribuiva la colpa di molti eventi sfortunati del diciannovesimo e dell'inizio del ventesimo secolo a una presunta cabala ebraica di "banchieri internazionali". Pound rimase in italia dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Si oppose al coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra e cercò di impedirlo utilizzando le sue conoscenze politiche a Washington. Parlò sulla radio italiana dando una serie di discorsi su argomenti di interesse culturale. Fu però inevitabile che toccasse la politica, e la sua opposizione alla guerra e il suo antisemitismo divennero a volte evidenti.

Verso la fine della guerra venne rinchiuso in un campo di detenzione dell'Esercito degli Stati Uniti poco fuori Pisa, passando venticinque giorni in una prigione all'aperto prima che gli fosse concessa una tenda. Sembra che qui si prendesse un esaurimento nervoso. Fu al campo che gettò le bozze dei Canti pisani (Pisan Cantos). Questa parte di lavoro in fase di stesura segna un cambiamento dell'opera di Pound, divenuta ora meditazione sulle proprie disgrazie personali e quelle dell'Europa, ma anche su quale dovesse essere il suo posto nell'universo della natura, in quella che è stata considerata una tra le primissime opere poetiche su argomenti di ecologia in lingua inglese. I Canti Pisani ottennero il primo Premio Bollinger dalla Library of Congress nel 1948.

Dopo la guerra Pound fu riportato negli Stati Uniti per rispondere alle accuse di alto tradimento che gli furono rivolte. Fu ritenuto mentalmente incapace di sostenere un processo e inviato al St. Elizabeth's Hospital, dove rimase per 12 anni, dal 1946 al 1958, anno in cui fu rilasciato e rimandato in Italia, dove morì nel 1972. Pound si comportò a dir poco con grande presunzione ed eccentricità, il che tradotto in termini psichiatrici diventò "grandiosità di idee e convinzioni". Oggi molti ritengono che il caso di infermità mentale intentato contro Pound sia un esempio di abuso dei poteri da parte dello stato, che imprigionò lo scrittore senza processo. Al contrario, E. Fuller Torrey riteneva che il caso del propagandista di Mussolini fosse stato trattato con troppa indulgenza da Winfred Overholser, primario del St. Elizabeth's. Overholser ammirava la poesia di Pound e gli consentì di vivere in una stanza dell'ospedale tutta per lui, in cui scrisse tre libri, ricevette visite da celebrità letterarie godendo di relazioni coniugali ed extraconiugali con la moglie e le sue parecchie amanti (Torrey parlò per la prima volta dell'amicizia tra Overholser e Pound in un numero di Psychology Today del 1981 e in seguito nel libro Le radici del tradimento (The Roots of Treason). Al St. Elizabeth's fu circondato da ammiratori e poeti, continuando a lavorare a I Canti e a tradurre i classici di Confucio. Molti dei poeti e degli artisti che venivano spesso a trovare Pound si sarebbero scandalizzati se avessero saputo che un altro dei suoi visitatori più frequenti era l'allora presidente del "Partito nazionale delle destre", il National States Rights Party, con il quale Pound era solito discutere tattiche e strategie da impiegare per guadagnare il favore della gente utile al mantenimento della segregazione razziale negli Stati Uniti del Sud. Fu infine rilasciato dopo una campagna organizzata da molti suoi colleghi poeti e artisti, specialmente da Robert Frost. Venne considerato un malato di mente inguaribile anche se non pericoloso per la società.

Al suo rilascio, Pound fece ritorno in Italia dove continuò a scrivere, ma le sue vecchie certezze lo avevano abbandonato. Sebbene continuasse a lavorare a I Canti, sembra che li considerasse un fallimento artistico. E che si pentisse anche di molte delle sue azioni passate, tanto che in un'intervista con Allen Ginsberg del 1967 si scusò di quello "sciocco e provinciale pregiudizio dell'antisemitismo". Morì a Venezia nel 1972.

lunedì 26 maggio 2008

L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA


DI SEGUITO MI PERMETTO DI PUBBLICARE UNA LETTERA DELL'ON. MARCELLO DE ANGELIS STORICO MILITANTE DI DESTRA OGGI AUTOREVOLE DEPUTATO DEL PDL

L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA


(di Marcello de Angelis) - È nata la Nuova Italia. Come sempre la storia fa le cose all'improvviso e nulla può essere come prima. Non starò a dire che tipo di epoca sia terminata, lo sanno tutti. Inutile parlare di fine di conflittualità ed odii retaggio di guerre antiche, incivili e dimenticate dalla stragrande maggioranza degli italiani, che anzi da tempo mostrano noia e disinteresse per la retorica delle eterne contrapposizioni irrisolute ed irrisolvibili.
Non è più il caso di parlarne, appunto. Parliamo piuttosto di quello che sarà, senza trionfalismi e senza rivendicazioni di merito. Siamo arrivati sin qui facendo ognuno il proprio dovere. Per l'Italia. E ora è il momento di rimboccarsi le maniche, per fare ancora di più.

Il fatto che i cittadini della Capitale (e tra loro molti elettori del centrosinistra) abbiano scelto di essere rappresentati da Gianni Alemanno è un'indicazione precisa. «Di una persona non mi interessa da dove viene, bensì dove va» avranno commentato molti ex oppositori ed avversari citando la famosa massima di Mao. E Alemanno si sa dove va. Al contrario dei suoi predecessori - e come già fece prendendo la guida di un ministero che secondo molti era secondario se non inutile - Alemanno va al lavoro, per Roma e per i romani. E lavorerà sodo.

Ma non si tratterà di una risorsa unicamente romana. Il sindaco della Capitale ha una proiezione mondiale e tutto ciò che riuscirà a realizzare resterà nella storia.

A noi tutti toccherà il compito di risvegliare, ognuno nel proprio contesto, la consapevolezza degli italiani di essere comunità, l'entusiasmo per la rinascita di una Nazione.

Il lavoro sarà soprattutto volto all'informazione ed alla comunicazione di questa storica rinascita. I nostri colleghi di molti dei maggiori media sembrano voler essere gli ultimissimi a rendersi conto che la realtà che si trova fuori dalle redazioni non è più in sintonia con quello che raccontano e descrivono. I più intelligenti se ne stanno accorgendo, anche se tardivamente, e cominciano a dichiarare la loro cessata disponibilità a tenere in vita i pregiudizi e le letture forzate di un'epoca ormai scomparsa.

D'ora in poi conterà solo ciò che verrà realizzato, non da dove venga chi lo realizzerà. Una persona onesta sarà una persona onesta anche se suo padre ha perso una guerra. E un uomo sciocco e stupido o prepotente ed arrogante non lo sarà di meno perché da giovane ha sfilato tra le fila dei vincitori o sfila oggi sotto la bandiera "giusta".

Nessuno meriterà di essere odiato per le letture che ha fatto, per i sogni che ha coltivato o per non aver voluto chinare il capo dinanzi ai cambiamenti dei rapporti di potere.

I fustigatori di professione dovranno cercare il difetto nella specifica del presente, non più scavando negli archivi di memorie più o meno di parte.

La persona più amata da un italiano tornerà ad essere ogni altro italiano, perché unito nel perseguimento di un comune obiettivo: ridare dignità e benessere a tutti ed ognuno.

Bisogna crederci. Bisogna avere speranza ed ottimismo, per la prima volta da decenni. Bisogna lasciar andare il pessimismo della ragione e riscoprire l'ottimismo della volontà. La guerra è finità, c'è una Patria da ricostruire.

Un futuro fatto di strade e ferrovie, di serenità e sicurezza, di concordia e collaborazione, di solidarietà e tutela di ognuno per l'altro, di fratellanza.

Un popolo che si inchini dinanzi al sacrificio di ognuno che abbia, con il lavoro, con l'impegno sociale, col sacrificio della vita, costruito l'Italia. Un popolo consapevole di essere l'erede di un grande tesoro, un tesoro da trasferire integro se non accresciuto alle generazioni che verranno.

Un popolo, una nazione e una bandiera. Bella, bellissima perché di tutti insieme.

Fino a ieri era solo un sogno. Ancor prima un sogno sognato solo da pochi. Oggi è una volontà di molti e un'opportunità di tutti.

Colleghi giornalisti, avete una nuova missione: non più descrivere la realtà come conviene a pochi, ma raccontare agli italiani la realtà di tutti. Perché la realtà si può migliorare con la scelta delle parole e delle informazioni, ma non si può modificare, facendola apparire diversa da quella che è, nella speranza di condizionare le scelte e gli umori di quelli che guardano alla nostra professione per formarsi un'opinione.

Non sentirsi più al di sopra degli altri, una casta privilegiata armata di pennino, pronta a infilarlo nella schiena di chi ci pare per sentirci più potenti.

Si può servire il pubblico senza fare del male, senza vendette, senza acrimonia, costruendo anziché distruggendo. È una bella sfida, per chi la vuol raccogliere.

sabato 24 maggio 2008

CENNI STORICI SUL PENSIERO POLITICO DELLA DESTRA

Il concetto politico della desta puo racchiudere i più diversi significati. Una vecchia versione voleva dire che la destra altro non è che un serbatoio che racchiude le diverse identità conservatrici.E' proprio in virtù di questo spudorato ed arcaico pensiero che mi porta a ribadire in piena tranquillità di coscienza che ciò che è oggi la destra è molto più lontano dalla definizione che ho prima citato.
E' proprio per questo che destra radicale e destra di governo in questi ulmi tempi non sono riusciti a mescolarsi proprio come quelle teori di illustri cervelli ne hanno dato le origini e ne cito solo alcuni: Heidegger, Gentile, Schmitt.
I punti programmatici elaborati nel momento della costituzione dei fasci hanno poco a che spartire con la destra tradizionalistica, di stampo monarchico-leggittimista e clericale, e anche con quelli che poi saranno i punti guida del fascismo al potere. Nel 1919 i fascisti propongono un passaggio alla forma repubblicana, l'adozione di un regionalismo spinto, l'introduzione del suffragio universale, il ricorso all'uso del referendum, la riforma della macchina burocratica, l'abolizione del senato e della polizia politica, l'elezione popolare di una magistratura indipendente dal potere esecutivo, il superamento della coscrizione obbligatoria, il disarmo generale, il divieto di fabbricare armi, la tassazione della richezza privata e la gestine cooperativa della produzione, la confisca dei beni ecclesiastici, la concessione della terra ai contadini, la costituzione di una federazione di stati. E' proprio da questo programma che in parte sarà attuato che è nata la definizione di" socialismo intelligente" che ha prortato Mussolini alla possibilità di fare riforme di grande impatto socialia che collidono fortemente col pensiero della destra conservatrice.
A conferma di quanto fin qui detto una sensibilità di destra è presente indipendentemente dall'avventura fascista. Nella storia delle idee, destra coincide con l'attitudine verso l'irrazionale, al magico, al tramandato. Nella pratica di governo del fascismo si ha esattamente una "percezione" totalmente diversa che spazia verso il concetto di rottura con il passato,di nuovismo spinto,giovanilismo, volontarismo accentuato che da quesi l'idea di un odierno moovimento progressista. Per ua cultura di destra tradizionalista legata al soggettivismo puro, ogni innovazione viene vista come una perdita di valori sacri del passato.
E' proprio su queste contraddizione a limite del paradossale che cercheremo di dare il giusto rapporto confrantando il passato e quello che come prima citato è un futuro non lontato che vede sempre più spesso la nuova destra destra affermarsi in Italia e Europa.